Oggetti trovati nella mente
Milano - Galleria Monopoli - 16 febbraio - 20 marzo 2021
Una mostra a cura di Roberto Borghi in collaborazione con l’Associazione Attilio Alfieri
“Oggetti trovati nella mente“ è la formula con cui Attilio Alfieri definisce un ciclo di opere di piccole e medie dimensioni create nella prima metà degli anni Trenta. In quei collage astratti di pellicole fotografiche – materiali con cui è spesso a contatto nel suo lavoro di grafico per la Triennale e la Fiera di Milano – scorge forme archetipiche che gli sembrano scaturite dall’inconscio, strutture dinamiche o «movimenti virtuali» che rimandano ai mandala e alle geometrie sacre. Gli anni di realizzazione dei collage sono quelli in cui in Italia cominciano a essere letti i testi di Jung, ma anche quelli nei quali il regime fascista finanzia le esplorazioni in Tibet dell’orientalista Giuseppe Tucci, a cui la stampa dà grande risalto.
Sono poi gli anni nei quali la scena artistica italiana, e in particolare quella milanese, è tentata dall’astrattismo, risente degli echi del Bauhaus, è permeata di suggestioni surrealiste. Uomo spiritualmente inquieto, lettore onnivoro e artista pervaso da un bisogno quasi compulsivo di sperimentazione formale, Alfieri frequenta l’ambiente della Galleria del Milione e della Triennale, conosce Edoardo Persico, Giuseppe Pagano, Giuseppe Terragni, – ai quali dedica dei ritratti archetipici di matrice astratta – dà inizio a un lungo percorso di attraversamento, e spesso di anticipazione, di molte avanguardie del secondo Novecento, che ha trovato un primo bilancio nell’ampia retrospettiva al Palazzo Reale di Milano del 1981. (da comunicato stampa)
Comunicato Stampa
Mandala e movimenti virtuali