Carte
Memorie del segno nel segno della memoria. Tutto scorre, vivendo l’istante dell’effimero presente, per il divenire delle "presenze" che arrestano, retrospettivamente, l’attimo fuggente dell’uomo al riconoscimento delle proprie immagini. Immagini interiori eppure vissute o, meglio, "fissate" sulla carta. Per ricordare.
Intuizioni, progetti, visioni. Appunto, nel segno della memoria. Ed è in questa polisemica "carta d’identità" che Attilio Alfieri, dopo quasi 70 anni di eterodossi e conflittuali “lavori in corso”, può accedere al proprio auto riconoscimento, attraverso le proprie immagini in affioramento segnico, come un diario vivente nel vissuto: a cielo aperto, dentro la memoria ma, nel contempo, allo scoperto nella realtà del vivere. Vita d’uomo e vita d’artista, indivisibili. M. N. Varga, Attilio Alfieri. 100 opere su carta dal 1919 al 1980, Bertieri Istituto Grafico, Milano, gennaio 1988.
Un vortice gestante il mio cervello-groviglio-scarabocchio di fili di ferro (dei cantieri) sempre tra i piedi! Un groviglio come di inquietanti segni, di cerchi della ricerca che roteano a mediare la mia personalità nei limiti delle linee del tempo inventivo, dell’iter rimosso dell’apprendimento semiotico. A. Alfieri, Racconto di un’esperienza, 1980.