Cocci (1933-1942)
«Nello stesso anno in cui dipinge le "paste alte" di Carciofo secco, realizza la serie dei Cocci, in cui invece si rivela attento non alla matericità, ma alla scansione ritmica della superficie, che si spezza in frammenti. In Cocci, appunto». Elena Pontiggia, Attilio Alfieri Mostra del centenario, catalogo, Ancona 2004.
Tutta anomala la mia pittura, probabilmente perché mi rispecchia, in quanto la mia arte è il prodotto di una particolare congiuntura, accaduta in un’epoca di trapassi, dalla fine di certi ideali «classici» all’insorgenza di nuove idee, nuovi progetti umanistici (es. la Bauhaus) in funzione di una nuova presa di coscienza della realtà, magari tramite le forze occulte dell’inconscio... A. Alfieri, La mia realtà è anche surreale, Terzo Occhio n. 42, Bologna, gennaio 1987.