Progetto sviluppato dagli studenti del 2° anno di Graphic Design della Scuola Mohole
Qui di seguito alcune considerazioni estrapolate dai testi critici su queste particolari opere del maestro che gli studenti della scuola Mohole hanno scelto per realizzare l’esposizione virtuale.
… La matrice è rigorista-lombarda, ovvero attesta un rifarsi a quei maestri del primo Novecento, Moholy-Nagy, il clima Bauhaus, in cui consisteva tutte il vanto e l'anticonformismo, lo spirito anti-Novecento della pattuglia lombarda … Solo che anche qui Alfieri non tarda a «rompere», non sopporta cioè la cadenza misurata, l'abito stretto e un po' mortificante che sarebbe richiesto da una simile poetica.
La griglia resta, si, abbastanza razionale e nettamente scandita, ma tra le sue maglie essa calamita lacerti assai gustosi e policromi, di chiassosa banalità e attualità, sforbiciandoli dai giornali illustrati dell'epoca, con un preannuncio dell'operazione Pop. E siccome gli interventi a collage sono mescolati, come si diceva, ad altri di natura pittorica, viene la tumultuosa convivenza, scioccante e urtante, che caratterizzerà, ma quasi vent'anni dopo, il grande Rauschenberg.
... Nelle immagini di Alfieri gli esperimenti e le citazioni si affastellano, si accavallano, si intersecano dando vita a quell’imagerie che rappresentò, all’interno delle principali manifestazioni commerciali dell’epoca, un dato costante che prelude, da un lato, la cartellonistica pubblicitaria moderna, per altri la sublimazione e l’eversione lucida della cartellonistica stessa da parte di Pop Art e Mec Art» (R. Barilli, F. Gualdoni, Attilio Alfieri. Collages e disegni 1932-1953, Bora, Bologna 1978).
… dai collages o manifesti in cui foto emulsionate o proiettate in connubio con l'"oggetto trovato", la dinamica delle dissolvenze e delle reiterazioni, le prime violenze dei "mass media" fanno venire in mente, non il dada, che era alle sue spalle, ma il New dada, che doveva ancora apparire all'orizzonte in Italia e nel mondo (gli ci vorranno vent’anni!) nel 1940. Certo che i manifesti di Alfieri sono più vicini a Rauschenberg, il quale allora vagiva, che a Schwitters: perché l'artista ha avuto sempre la caratteristica di captare le necessità di un "ismo" storico per esprimere un nuovo sentimento del tempo, non è mai andato dalla forma al contenuto (sperimentare per vedere che cosa esce fuori) ma dal contenuto alla forma (sapere che quel sentimento voleva quello stile e non altro). (Marcello Venturoli, Maestri contemporanei. Attilio Alfieri, in “Bolaffi Arte” nr. 60 mag-giu 1976)
Queste opere astratte in campo surrealista-dadaista con l’utilizzo espressivo della fotografia e dell’aerografia, si sono rivelate adatte alla manipolazione grafica dinamica, come dimostra l’interessante lavoro svolto dagli studenti della Scuola Mohole.
Il progetto prevede la realizzazione di un video espositivo in Motion design dove ogni opera è stata animata in modo specifico seguendo l’armonia della composizione e delle forme.
Attraverso la scomposizione e l’animazione del dipinto viene infatti focalizzata l’attenzione dello spettatore su alcuni dettagli con i quali l’artista intendeva valorizzare il prodotto o il messaggio pubblicitario.
Per questo motivo è stata scelta una color palette sempre coerente con la tavolozza utilizzata da Alfieri, in particolare quella bianco e nero per i pannelli prodotti per le esposizioni cinematografiche di Venezia (1930-39), così da non alterare il pensiero dell’artista.
La creatività del progetto risiede anche nella realizzazione di un ambiente espositivo virtuale nel quale lo spettatore-visitatore si troverà immerso in una esperienza visiva e sensoriale particolare.
Il team di lavoro
Designer: Arianna Bertussi, Lorenzo De Marchi, Anas Essoudari, Martina Panseri, Dario Corti.
3D modelist: Leonardo Carnevali
Supervisor Luca Cervieri Tamiazzo
Mostra Virtuale Attilio Alfieri. Il video propone un’esposizione virtuale di Attilio Alfieri con focus sui Bozzetti e Pannelli Pubblicitari eseguiti negli anni 1930-1951.